Covid-19 - Situazione in Italia
Per la gestione della pandemia COVID-19 in autunno e inverno, il Ministero, l’Istituto Superiore di Sanità, il Coordinamento delle Regioni e Province Autonome ed altri hanno predisposto un documento che delinea fasi, scenari e relativi interventi di risposta alla pandemia nel nostro Paese.
Dati
Fin dall'inizio della pandemia nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus che offre report quotidiani, report giornalieri e analisi periodiche sull'andamento dell'epidemia.
Report giornalieri
Report settimanale monitoraggio fase 2
Per la gestione della Fase 2 della pandemia in Italia è stato attivato uno specifico sistema di monitoraggio, disciplinato dal decreto del ministero della Salute del 30 aprile 2020, sui dati epidemiologici e sulla capacità di risposta dei servizi sanitari regionali. Il monitoraggio è elaborato dalla cabina di regia costituita da ministero della Salute, Istituto superiore di sanità e Regioni.
Punti chiave 12-18 ottobre
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Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 12-18 ottobre 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi, e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione in periodi antecedenti.
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Si continua a osservare un forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 146,18 per 100.000 abitanti (periodo 5/10-18/10) (vs di 75 per 100.000 abitanti nel periodo 28/9-11/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 15.189 (periodo 28/9-11/10) a 27.114 (periodo 5/10-18/10).
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L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese, con tutte le Regioni/PPAA che riportano un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso MdS). Questa settimana, soltanto uno su quattro dei casi è stato rilevato attraverso attività di tracciamento di contatti, mentre il 31,7% è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Scende anche la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (25,8% vs 31.1% della settimana precedente). Nel 16,9% dei casi non è stato riportato l’accertamento diagnostico.
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Nel periodo 01 - 14 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,50 (95%CI: 1,09 -1,75). Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità. Sono riportati segnali di allerta della resilienza dei servizi territoriali in tutte le Regioni/PA.
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L’epidemia è in rapido peggioramento e compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane: si riscontrano infatti valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane e segnali che si riesca solo modestamente a limitare il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2. Si osserva una rapida crescita dell’incidenza, impossibilità sempre più frequente di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e rapido aumento del carico sui servizi assistenziali con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sia in area critica che non critica.
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Sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi, quindi anche se sono in aumento i focolai attivi, per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi). Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico: sono stati segnalati 23.018 casi non associati a catene di trasmissione note (vs 9.291 la settimana scorsa) che corrisponde al 43,5% del totale di casi notificati questa settimana. Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (106/107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (81,7%) che al momento rappresenta un contesto di amplificazione della circolazione virale e non il reale motore dell’epidemia.
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Questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione). È tuttavia chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste.
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Questa settimana, a livello nazionale, si è osservato un importante aumento nel numero di persone ricoverate (7.131 vs 4.519 in area medica, 750 vs 420 in terapia intensiva nei giorni 18/10 e 11/10, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/PPAA sopra 10% in entrambe le aree. Se l’andamento epidemiologico mantiene il ritmo attuale, esiste una probabilità elevata che numerose Regioni/PPAA raggiungano soglie critiche di occupazione in brevissimo tempo.
Leggi la news con i report regionali
Report su mortalità
Le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia aggiornati 22 ottobre 2020.
L'età media del paziente deceduto è di 80 anni.
Uomini 57.3%
Donne 42,7%
Numero patologie preesistenti
0 patologie 3,5%
1 patologia 13,3%
2 patologie 19,6%
3 o più patologie 63,6%
Patologie preesistenti osservate più frequentemente
Cardiopatia ischemica 27,8%
Fibrillazione atriale 23,8%
Scompenso cardiaco 16,1%
Ictus11,1%
Consulta
Il rapporto ISS e ISTAT del 16 luglio 2020 riporta che al 25 maggio 2020 il Covid-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell'89% dei decessi di persone positive al test Sars-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le patologie del sistema respiratorio (1%), il diabete (0,6%), le demenze e le malattie dell'apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%).
Consulta
La rete di sorveglianza italiana
Il monitoraggio dell'epidemia dei casi di Covid-19 in Italia viene effettuato attraverso due flussi di dati giornalieri:
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il flusso dei dati aggregati inviati dalle Regioni coordinato da Ministero della Salute, con il supporto della Protezione Civile e dell'Istituto superiore di sanità, per raccogliere informazioni tempestive sul numero totale di test positivi, decessi, ricoveri in ospedale e ricoveri in terapia intensiva in ogni Provincia d’Italia.
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il flusso dei dati individuali inviati dalle Regioni all'Istituto Superiore di Sanità (Sorveglianza integrata Covid-19, ordinanza 640 della Protezione Civile del 27/2/2020), che comprende anche i dati demografici, le comorbidità, lo stato clinico e la sua evoluzione nel tempo, per un'analisi più accurata.
Distribuzione Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Vedi anche
Data ultimo aggiornamento:
26 ottobre 2020