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Giovedì 5 marzo
Ore 22. Al lavoro per le famiglie e le imprese. "Stiamo lavorando a una grande azione che possa aiutare le famiglie e le imprese che in questo momento si trovano nella difficoltà": il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha fatto il punto sull'emergenza Coronavirus al termine di una giornata in cui "siamo arrivati a 108 contagi e, soprattutto, abbiamo registrato il secondo decesso. L'obiettivo è essere pronti con misure economiche forti", sottolinea annunciando che presenterà questo lavoro domani, dopo una video conferenza con tutti i sindaci dei capoluoghi piemontesi e i prefetti. "Oggi abbiamo lavorato soprattutto a leggere, studiare e approfondire il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, che disciplina la vita fino al prossimo 3 aprile attraverso una serie di restrizioni. Siamo andati ad approfondirle e verificarle per predisporre una circolare che preveda chiarimenti sulle limitazioni".
Ore 18.30. Il bollettino dei contagi. Sono 108 le persone risultate positive al test: su base provinciale 43 Asti, 24 Alessandria, 19 Torino, 5 Verbano-Cusio.Ossola, 3 Novara, 2 Biella, 8 Vercelli, più 4 provenienti da fuori regione.
Sono 61 le persone sono tuttora ricoverate in ospedale. Di queste, 18 si trovano in terapia intensiva: 4 ad Asti, 3 a Torino, 2 a Orbassano, 2 a Vercelli, 2 a Tortona, 2 a Biella, 2 a Novi Ligure e 1 ad Acqui Terme.
Finora sono 648 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 437 dei quali risultati negativi.
Ore 18.30. Un decesso a Novi Ligure. Un uomo di 76 anni, ricoverato in Terapia intensiva per polmonite bilaterale, e una donna di 81 anni, anche lei in terapia intensiva, affetta da pluripatologie, sono morti nell’ospedale di Novi Ligure. Il primo è risultato positivo al test, la seconda negativa. La conferma delle analisi è giunta nel pomeriggio, mentre rimane da chiarire se la positività al Coronavirus sia la causa della morte dell’uomo.
Sale quindi a due il numero delle persone decedute in Piemonte con positività al Coronavirus. Il primo caso era stato riscontrato ieri nell’ospedale di Tortona, con il decesso di un uomo di 80 anni, cardiopatico.
Ore 17.30. Stanza virtuale in Regione. L’Assessorato regionale all’Innovazione e ai Servizi digitali sta allestendo nella sede di via Principe Amedeo 17 a Torino una stanza virtuale attraverso la quale proseguirà l’attività istituzionale. Interrompere i lavori degli uffici aggiungerebbe infatti un tassello in più nell’elenco dei problemi già gravi provocati dalla diffusione del contagio, dopo la sospensione di trasferte e incontri.
Ore 12.30 Sospese le attività chirurgiche ordinarie. L’Unità di crisi ha diramato questa mattina una comunicazione a tutti i direttori delle aziende sanitarie del Piemonte che dispone la sospensione degli interventi chirurgici ordinari e gli interventi sanitari che implicano l’utilizzo delle sale operatorie, fatta eccezione per gli interventi chirurgici urgenti, quelli salvavita e quelli di tipo oncologico.
La decisione è stata assunta allo scopo di mettere in atto ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus.
Ore 12.30 Aggiornamento dei casi in Piemonte. Sono 97 i casi al momento positivi: 41 in provincia di Asti, 24 nell’Alessandrino, 16 in provincia di Torino, 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 in provincia di Novara e 5 nel Vercellese, più 3 casi provenienti da fuori Piemonte.
Le persone tuttora ricoverate in ospedale sono 53: 22 in reparti di Malattie infettive (8 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 3 ad Alessandria, 2 a Vercelli), 17 in Terapia intensiva, 14 in altri reparti. Le persone in isolamento fiduciario domiciliare sono 44.
Ore 12.30. Operatività dei Pronto soccorso. Sono pienamente operativi i Pronto soccorso di Chivasso e di Biella. Restano chiusi Novi Ligure, in attesa del trasferimento verso altri ospedali dei casi presenti risultati positivi, e Tortona, dove sono in atto le operazioni di riconversione in “Covid-Hospital”
Mercoledì 4 marzo
Ore 22.15. Restare uniti. Il presidente della Regione fa presente che fare tutto il possibile per contenere il contagio dipende dalla vita quotidiana di ciascuno di noi e inviata a restare uniti come Piemonte e Italia in questo difficile momento.
Ore 22.15. Sostegno alle famiglie. Il presidente della Regione annuncia che, siccome tenere le scuole chiuse fino al 15 marzo vuole dire creare disagio e costi economici, ci sarà una misura specifica del Governo in un decreto che sarà emanato entro la settimana e che la Regione Piemonte potenzierà questi stanziamenti per fa sì che nessuna famiglia sia lasciata sola.
Ore 22.15. Cassa in deroga per le piccole aziende. Il presidente della Regione dichiara che l'accordo raggiunto oggi a Roma con il Governo prevede la cassa straordinaria in deroga per le aziende fino a 6 dipendenti che vivono una fase di difficoltà. Il Piemonte consentirà di usare anche il suo fondo di garanzia per l‘accesso al credito. Sono prime misure, ma ne dovranno arrivare altre utilizzando il “modello Morandi” per superare burocrazia e tempi lunghi.
Ore 21.30. Non abbassare la guardia. Il presidente della Regione Piemonte ribadisce che non abbassare la guardia è la strada giusta. Poiche si sta vivendo uno dei momenti più difficili nella storia del nostro Paese, è fondamentale, adesso più che mai, sostenerci reciprocamente e restare uniti.
Ore 21. Il decreto del Governo. I principali contenuti del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri: scuole e Università chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo con ricorso dove possibile alla didattica a distanza, sospensione di manifestazioni ed eventi di qualsiasi natura e in qualsiasi luogo, partite e competizioni sportive a porte chiuse fino al 3 aprile:
L’obiettivo è adottare tutte le misure di contenimento diretto del virus o di ritardo della sua diffusione perché il sistema sanitario rischia di andare in sovraccarico" in particolare "per la terapia intensiva e sub-intensiva.
Il Dpcm contiene un’altra serie di indicazioni; raccomanda alle persone anziane di limitare le uscite da casa, ribadisce la necessità di evitare strette di mano, abbracci e baci, vieta la visita ai parenti dei ricoverati negli hospice e nelle residenze sanitarie assistite, così come l'attesa nei pronti soccorso per le persone che non devono essere visitate. L’attività in palestre, piscine e altri centri sportivi, invece, è consentita esclusivamente nel rispetto di precise raccomandazioni: mantenendo la distanza di un metro e usare tutte le precauzioni igienico-sanitarie.
Ore 19. Accertamenti sul decesso a Tortona. Sono in corso gli accertamenti per definire le cause del decesso di un uomo di 80 anni avvenuto questa mattina nell’ospedale di Tortona, anche tenendo conto che non era ricoverato in Rianimazione.
Una notizia che il presidente della Regione, in attesa che dall’Unità di crisi venga comunicato l’esito degli accertamenti per verificare se il coronavirus sia stata la causa primaria del decesso, ha accolto con profonda tristezza. E in questo momento di grande dolore per il Piemonte desidera trasmettere alla famiglia e un pensiero sincero d’affetto e vicinanza.
Ore 18.30. La situazione dei contagi. Sono diventati 84 i casi positivi in Piemonte. L’ultimo aggiornamento fornito dall’assessore regionale alla Sanità parla di 17 casi ad Alessandria, 41 ad Asti, 3 a Novara, 11 a Torino, 4 a Vercelli e 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, oltre a tre provenienti da fuori Piemonte. In ospedale sono ricoverate 40 persone e 43 persone sono in isolamento fiduciario.
Ore 18.30. A Biella chiusi pronto soccorso e due reparti. L’assessore regionale alla Sanità ha annunciato la chiusura nell’ospedale di Biella del Pronto ssoccorso, della Rianimazione e della Medicina d'urgenza in quanto un paziente che era già ricoverato da qualche giorno senza manifestare i sintomi del Coronavirus è risultato positivo al tampone ed è stato trasferito nel reparto di Rianimazione di Vercelli.
Nella notte sono stati chiusi, a causa di contagi avvenuti all’interno, anche Novi Ligure, che dovrebbe riaprire entro 48 ore, e Tortona, che sarà interamente dedicato all'emergenza nella forma di primo “Covid-19 Hospital” del Piemonte, come stabilito ieri, con i ricoverati gradualmente trasferiti in altri ospedali.
A Novi Ligure e Biella l’attività tornerà alla normalità non appena saranno completate le operazioni di sanificazione delle strutture.
Ore 11.30. Aggiornamento sulle positività. Sono saliti a 78 i casi risultati positivi al Coronavirus: 41 in provincia di Asti, 15 nell’Alessandrino, 11 in provincia di Torino, 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 in provincia di Novara e 3 nel Vercellese, ai quali vanno aggiunti 3 casi di pazienti provenienti da altre regioni e trattati in Piemonte.
Le persone tuttora ricoverate in ospedale sono 38: di queste, 19 sono ospitate in reparti di malattie infettive (6 ad Asti, 4 a Novara, 5 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 2 a Vercelli) e 13 in Terapia intensiva.
Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sugli 81 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.
Ore 11.30. Riaperto il Pronto soccorso di Orbassano. È stato riaperto in mattinata il Pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano, dopo essere stato opportunamente sanificato nelle zone a rischio in seguito al passaggio di una persona individuata come caso sospetto e risultata poi positiva al test.
Non ha interrotto l’attività, invece, il Pronto soccorso delle Molinette di Torino, dove è stato gestito secondo i protocolli un caso sospetto risultato poi positivo al test. In via precauzionale, alcuni operatori sanitari stati messi in isolamento fiduciario domiciliare.
Martedì 3 marzo
Ore 22.30. Iniziativa per la didattica online. L'assessore regionale all'Innovazione e ai Servizi digitali ha convocato d'urgenza per domani mattina i vertici dei consorzi TopIx e Csi per mettere a punto un piano urgente che consenta ai docenti e agli studenti di svolgere l'attività didattica con videoconferenza in caso di ulteriori giorni di chiusura dei plessi scolastici.
Ore 22. Rinviata Juventus-Milan. La semifinale di Coppa Italia Juventus-Milan, in programma domani sera a Torino, è stata rinviata a data da destinarsi.
La decisione è stata assunta durante la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica tenutasi oggi pomeriggio nella Prefettura di Torino, al termine della quale il prefetto, sentiti anche i Ministeri competenti, ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente che ha disposto il differimento della partita.
Nel corso della riunione l’assessore regionale alla Sanità ha riferito le risultanze e le valutazioni dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte in merito alla situazione determinata dal Coronavirus e alle misure precauzionali, nonché l’esigenza di evitare assembramenti massivi.
Ore 19. La situazione dei contagi. Sono diventati 63 i casi positivi: 40 in provincia di Asti, 6 in provincia di Torino, 4 nel Verbano-Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Vercellese e 6 nell’Alessandrino, ai quali si aggiungono un paziente proveniente dalla provincia di Cremona e uno dalla provincia di Piacenza. Ne sono anche attesi sei da Finale Ligure. Sedici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 4 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 1 a Vercelli. Inoltre, altri 5 sono ricoverati in terapia intensiva. Sono 42 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.
Finora sono 479 i tamponi eseguiti in Piemonte, 391 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso sui 63 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.
Ore 19. La riorganizzazione della rete ospedaliera. L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato il piano complessivo di organizzazione della rete ospedaliera regionale dedicata all’emergenza: al momento sono disponibili 64 posti di rianimazione e 88 posti di post-acuzie. In particolare, sono coinvolte le strutture ospedaliere di Cuneo (5 rianimazione e 30 infettivi), Vercelli (12 terapia intensiva e 11 infettivi), Asti (17 terapia intensiva e 16 infettivi), Tortona (21 rianimazione, 21 degenza), Casale (20 nuovi posti malattie infettive per ricevere i pazienti non contagiati provenienti dalle altre strutture). In questo modo, il Piemonte è pronto ad affrontare un eventuale peggioramento della situazione, ritenuto peraltro probabile dalle proiezioni degli epidemiologi regionali.
Ore 18,30. Tortona primo “Covid-19 Hospital”. Sarà quello di Tortona il primo ospedale piemontese interamente dedicato all'emergenza Coronavirus. L'assessore regionale alla Sanità ha spiegato che l'ospedale è idoneo dal punto di vista strutturale ed è chiuso a causa dei contagi legati ad un uomo in terapia intensiva, ora trasferito alle Molinette di Torino. A questo ospedale potrebbe aggiungersene, se necessario,un secondo interamente dedicato alla gestione dell'emergenza.
L’ospedale di Tortona è stato interessato in questi giorni da un caso di contagio di Coronavirus, per cui risultano posti in osservazione alcuni sanitari e chiuso il Pronto soccorso. Una situazione che ha suggerito all’Unità di crisi di indicarlo come struttura interamente riservata al ricovero di pazienti contagiati dal virus in tutto il Piemonte, rispondendo a quanto era stato espressamente richiesto ieri dal Ministero della Salute. Nei prossimi giorni i pazienti attualmente ricoverati a Tortona verranno gradualmente trasferiti in altre strutture, in modo da consentire l’utilizzo esclusivo di tutti i reparti per l’emergenza.
Ore 18.30. Richiesta la collaborazione di tutti. Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità e il coordinatore dell’Unità di crisi hanno chiesto la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento. Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere affrontati e curati, salvaguardando le preziose (e non infinite) risorse della Sanità.
Ore 13.30. Il punto sui casi probabili in Piemonte. L’Unità di crisi informa che sono diventati 56 i casi finora positivi al Coronavirus: 40 in provincia di Asti, 7 in provincia di Torino, 4 nel Verbano-Cusio- Ossola, 3 in provincia di Novara, 1 nel Vercellese e 1 nell’Alessandrino. In ospedale sono tuttora ricoverate 13 persone (7 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino) e altre 3 sono in Terapia intensiva. Sono sempre 40 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.
Finora sono 477 i tamponi eseguiti, 387 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso sui 56 complessivi e per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.
Ore 12. Per le scuole la Regione decide seguendo la scienza. Durante la visita effettuata stamattina nel Liceo classico D’Azeglio di Torino con l’assessore regionale all’Istruzione, il presidente della Regione ha voluto puntualizzare che la scienza è quella che sta ispirando ogni decisione, in quanto su temi come questi mai bisogna basarsi su sensazioni o improvvisazione. E la sospensione dell’attività didattica nelle scuole fino all’8 marzo era un provvedimento doveroso, in quanto si sta seguendo la linea di non avere allarme e di non abbassare la guardia.
Il presidente ha poi dichiarato che scuole igienizzate vuole dire scuole sicure e che questo intervento straordinario è volto anche a trasmettere senso di fiducia alle famiglie, che devono sapere che quando i figli torneranno a scuola torneranno nel luogo più sicuro che c’è.
Quanto alle future decisioni future, ha sottolineato che ci sarà un nuovo decreto del presidente del Consiglio, sulla base del quale si verificherà se sarà nuovamente opportuna una diversificazione sempre basata sulla scienza.
L’assessore all’Istruzione ha invece annunciato che la Regione sta lavorando per cercare di risolvere eventuali difficoltà che vengono segnalate, in modo che sulla didattica ci sia il minor disagio possibile.
Lunedì 2 marzo
Ore 20.30. Lezioni sospese fino all’8 marzo. Il presidente della Regione, sentito il Ministero della Salute, ha firmato l’ordinanza che prevede l’estensione fino al giorno 8 marzo incluso della sospensione, già prevista per il 2 e 3 marzo, dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali ivi compresi i tirocini curriculari, master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza.
A fronte della decisione di riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi, rileva il presidente, la Regione Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale per il proprio territorio, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la vicina Lombardia, l’area più colpita dal contagio da coronavirus. Era stata così decisa la sola riapertura degli edifici scolastici oggi e domani per una igienizzazione straordinaria delle aule e degli ambienti comuni, ma anche per avere due giorni in più di tempo per valutare l’evolversi del contagio.
Nei giorni scorsi il presidente aveva sperato di poter tornare da mercoledì a una situazione di normalità totale, dando la possibilità a tutti gli studenti di riprendere regolarmente le lezioni. Oggi, però, ha acquisito il parere dei sanitari dell’Unità di crisi, che ,“valutata la situazione epidemiologica non ancora stabilizzata del Piemonte, a fronte di una situazione con evolutività non prevedibile nelle regioni confinanti, considerato il doveroso criterio di cautela nei confronti della popolazione scolastica e dei relativi nuclei familiari” hanno comunicato alla Regione l’opportunità di sospendere l’attività scolastica per l’intera settimana. A questa posizione si sono aggiunte le considerazioni delle associazioni più rappresentative di medici e pediatri, che hanno rimarcato la necessità di non abbassare la guardia contro il virus e di proseguire con lo stop delle lezioni scolastiche.Per questa ragione, spiega il presidente, si è voluto continuare a essere prudenti, consapevoli che in gioco c’è la salute dei nostri figli.
La data di ripresa delle attività didattiche ed educative è demandata ad un successivo provvedimento.
Ore 20.15. Aggiornamento dei contagi. Sono 53 i casi attualmente positivi al Coronavirus: 37 in provincia di Asti, 7 in provincia di Torino, 4 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 in provincia di Novara, 1 nel Vercellese e 1 nell’Alessandrino. Dodici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino. Altri 3 pazienti sono ricoverati in Terapia intensiva. Sono sempre 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio. Nel pomeriggio è risultato positivo al test il paziente ricoverato da ieri all’ospedale di Tortona.
Finora sono 443 i tamponi eseguiti in Piemonte, 367 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 53 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.
Ore 20.15. A Cuneo e Vercelli le Rianimazioni dedicate. L’assessore regionale alla Sanità ha annunciato che a breve verranno individuati due “Covid-19 Hospital” totalmente dedicati all’emergenza Coronavirus. Attualmente, in Piemonte sono oltre 200 i posti letto disponibili in Rianimazione. Nel Sant’Andrea di Vercelli e nel Carle di Cuneo sono già disponibili le Rianimazioni dedicate. L’obiettivo è preservare gli ospedali di maggiore specializzazione per le esigenze di tutta la popolazione mantenendo posti per emergenze ordinarie e interventi in elezione.
Ore 16.30. Portati a 200 i posti in Terapia intensiva. Il presidente della Regione ha dichiarato che i posti letto di Terapia intensiva negli ospedali piemontesi sono stati portati a 200 e che proprio oggi è stato effettuato l’acquisto di caschi di ventilazione, che aiutano la respirazione e permettono di avere comunque un letto con la respirazione assistita, prima necessità per chi è colpito in modo forte dal virus. Ha inoltre comunicato che sono stati censiti tutti i medici che negli ultimi anni sono andati in pensione e che proprio oggi verrà inviata loro una allerta, in modo che si tengano disponibili nel caso di bisogno.
Questo perché come non ci si è fatti trovare impreparati sul fronte del contenimento, non lo si vuole essere neppure in una eventuale gestione dell'emergenza legata alle persone che da positive diventino sintomatiche e si ammalino.
Il presidente ha poi chiarito che, essendo questa un’emergenza sanitaria parlano i medici, e ai politici spetta adottare le decisioni migliori, ma sempre sulla base delle valutazioni scientifiche.
Ore 14.30. Le iniziative per l’economia. Al termine di un incontro con le categorie economiche il presidente della Regione ha illustrato le strategie unitarie che si intendono adottare per contribuire al rilancio dell’economia piemontese danneggiata dall’emergenza sanitaria e che saranno messe a punto entro la settimana:
- moratoria dei mutui che le aziende hanno stipulato con Finpiemonte;
- misure straordinarie, previa verifica con il Ministero per lo Sviluppo economico, per aiutare le aziende nel ricorso al credito attingendo dal Fondo di garanzia regionale (che dispone di oltre 50 milioni);
- rimodulazione del Fondo europeo di sviluppo regionale per la predisposizione di un piano di comunicazione straordinario dell'immagine del Piemonte, per invogliare i turisti a sceglierlo per visite e vacanze;
- richiesta al presidente del Consiglio, nel corso di un incontro in programma mercoledì a Roma, di concedere la cassa integrazione in deroga ai dipendenti delle piccole aziende danneggiate dalla situazione, di sospendere il pagamento degli oneri contributivi e previdenziali.
Il presidente si è anche soffermato sull’importanza di chiedere alla Commissione europea la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato.
Alla riunione erano presenti gli assessori al Bilancio e Attività produttive, al Lavoro e Istruzione, all’Ambiente e all’Agricoltura.
Ore 10.30. Aggiornamento sui casi positivi. Salgono a 51 i casi risultati positivi in Piemonte: 37 ad Asti, 3 a Novara, 6 a Torino, 1 a Vercelli, 4 nel VCO. Di questi, 7 sono ricoverati nell'ospedale di Asti (uno in Terapia intensiva), 3 a Novara, 3 all’Amedeo di Savoia di Torino, 1 a Vercelli (in Terapia intensiva). Sono invece 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare.
Finora sono 375 i tamponi eseguiti in Piemonte, 307 dei quali risultati negativi. Sono in corso di verifica 12 casi. Dall’Istituto superiore di sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 51 complessivi, per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.
Al momento, risulta ancora precauzionalmente chiuso il Pronto soccorso di Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.
Domenica 1° marzo
Ore 21. Nuove disposizioni sulla riapertura delle scuole. Nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione ha confermato che l’attività delle scuole di ogni ordine e grado, dei servizi educativi dell’infanzia, della formazione superiore e dei corsi professionali è sospesa almeno fino a martedì (in questi due giorni verrà effettuata un’azione di igienizzazione straordinaria) ed ha comunicato che, sulla base del parere tecnico e scientifico dell’Istituto superiore di sanità sull’evoluzione del contagio, martedì si valuterà se riaprire completamente le scuole piemontesi mercoledì o se prorogare la sospensione dell’attività didattica a tutela della salute degli studenti e del personale scolastico. Questa linea di maggior prudenza è stata adottata alla luce soprattutto della vicinanza con la Lombardia, la zona più colpita in Italia dal Coronavirus, con la quale c’è uno scambio di docenti e studenti significativo, e dalla necessità di contestualizzare ogni valutazione anche su questo aspetto. Il decreto del presidente del Consiglio consente invece la possibilità di riaprire le scuole già domani in quanto il Piemonte non è stato incluso tra le aree per le quali sono state previste misure più restrittive.
Il presidente ha quindi emanato un’ordinanza con la quale, in autonomia rispetto alle disposizioni del Governo ma comunque di concerto con il ministro della Sanità:
- ordina per i giorni 2 e 3 marzo 2020 la sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (ivi compresi i tirocini), master, università per anziani, con esclusione degli specializzandi nelle discipline mediche e chirurgiche e delle attività formative svolte a distanza;
- dispone di eseguire nei suddetti giorni, in tutti gli edifici adibiti alle attività didattiche ed educative, le misure di igienizzazione;
- demanda a successivo provvedimento le disposizioni in merito alla ripresa delle attività didattiche ed educative.
Ore 17.45. Salgono a 49 i casi positivi. Sale a 49 il numero delle persone risultate positive in Piemonte al test sul Coronavirus: 37 in provincia di Asti, 5 a Torino, 3 a Novara, 3 nel Vco e 1 a Vercelli. I ricoverati in ospedale sono 11: 6 ad Asti, 3 a Novara e 2 a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono 2 (uno a Asti e uno a Vercelli). Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario.
Al momento, risulta precauzionalmente chiuso il Pronto soccorso di Tortona, in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.
Un’altra persona, assistita in emergenza al Pronto soccorso di Borgosesia, è stata immediatamente trasferita nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Vercelli, dove le camere di rianimazione sono state tutte destinate al ricovero dei pazienti definiti “casi probabili” di contagio. Tutti i sanitari impegnati nel soccorso dei casi di Borgosesia e Tortona sono stati posti in osservazione.
Dall’Istituto superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso sui 49 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.
Allegati
- Gli aggiornamenti dal 21 al 29 febbraio.pdf
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